domenica 7 luglio 2013

Video di presentazione tesi

Ecco il video ufficiale di presentazione della mia tesi intitolata "I Presidi del Caffè delle Terre Alte di Huehuetenango e del Caffè Selvatico della Foresta di Harenna" - università "SSML Gregorio VII" di Roma.

Relatrice Prof. ssa Adriana Bisirri

Correlatrici Prof. sse Marilyn Scopes, Tamara Centurioni, Claudia Piemonte



Il rito del caffè in Etiopia - "Ya jebena bunna"

Dopo aver scoperto questo frutto sensazionale gli etiopi lo hanno mangiato intero, sminuzzato o mescolato con del burro bollito. Poi, intorno al XIII secolo, si è diffusa l'abitudine di essiccare le bacche, tritarle e produrre una sorta di infuso con la polvere ricavata. Da questo momento in poi la cerimonia del caffè in Etiopia è rimasta invariata e, quando una famiglia etiope accoglie un ospite in casa sua, compie le stesse azioni e gli stessi procedimenti di molti secoli fa.

Dopo aver terminato il pasto, una delle donne di casa si alza e inizia a spargere goosgwaze (erba fresca che si crede sia sinonimo di fortuna) e, spesso, fiori per tutta la stanza, in modo da portare profumo in ogni angolo e rievocare l'unione con la natura. Poi si siede su uno sgabello in un angolo vicino ad un braciere ed accende l'incenso, simbolo dell'unione con Dio, che contribuisce a creare atmosfera con il suo profumo inebriante. In alcuni casi viene anche preparato qualcosa da mangiare come pop corn, che vengono anche gettati a terra per scacciare gli spiriti cattivi, kolo (cereali e noccioline tostati con una miscela di spezie chiamata berberè) o dabo kolo (pezzetti di pane dolci e fritti) e, a seconda della religione, si può gustare caffè con burro locale o con un pizzico di sale. Dopodiché lava i chicchi di caffè e li arrostisce in una scodella; una volta raggiunta la giusta tostatura, la donna porta la scodella al tavolo e agita i chicchi davanti ad ogni commensale per fargli assaporare l'aroma del caffè. Fatto ciò si reca in cucina, solitamente all'esterno dell'abitazione, dove pesta i chicchi in un mortaio detto mukecha. Dopo qualche minuto fa ritorno con la jebenà, la tipica brocca di argilla etiope (molto simile ad una teiera), la mette per qualche secondo sulla brace per far riscaldare l'acqua all'interno e poi aggiunge la polvere appena ricavata finché l'acqua non arriva al bollore. Infine versa il caffè zuccherato in tazzine senza manico (sini) e lo distribuisce partendo sempre dal commensale più anziano. 

Tradizionalmente, alla fine del primo giro, con la stessa polvere, se ne fa un secondo e poi un terzo; poiché il caffè perde la sua "forza" ad ogni giro, in Etiopia si dice che il primo giro, quello più forte, è dei padri, il secondo per le madri ed il terzo, più debole, per i bambini.

martedì 2 luglio 2013

Il Presidio del caffè delle terre alte di Huehuetenango

La regione di Huehuetenango si estende per 7403 chilometri quadrati, ai piedi della catena montuosa dei Cuchumatanes nella parte nord occidentale del Guatemala, al confine con il Messico, ed ha un'altitudine che varia dagli 850 ai 3700 metri, dando vita ad un infinito numero di ecosistemi diversi. L'altitudine e il clima rendono quest'area una delle migliori al mondo per coltivare il caffè.

Il caffè arrivò in Guatemala nel XVIII secolo e da quel momento è sempre stato la principale fonte di guadagno della popolazione locale, infatti nel dipartimento di Huehuetenango si può dire che sia una monocoltura. Ogni caficoltore possiede un piccolo appezzamento di terreno con una redditività altalenante; nessuno possiede le conoscenze tecniche per produrre e trasformare il caffè, ma nonostante questo qui si produce un Coffea Arabica di ottima qualità e con caratteristiche organolettiche uniche, anche se la varietà di ecosistemi della regione favorisce lo sviluppo di molti cru diversi (analizzati singolarmente da una squadra di esperti prima della nascita del Presidio). Le ciliegie di caffè vengono raccolte manualmente e riposte nelle ceste di vimini che i caficoltori portano legate in vita; i chicchi vengono separati artigianalmente dalle bacche attraverso un processo di fermentazione che inizia circa quattro ore dopo la raccolta e dura dalle 24 alle 26 ore; dopo la fase di spolpatura i chicchi vengono messi ad essiccare al sole per tre giorni durante i quali sono continuamente rivoltati con un rastrello.

Gli abitanti della regione sono perlopiù indigeni Mam (Huehuetenango è l'antica capitale del regno Mam), Akateco, Jacalteco, Chuj, Kanjobal e discendenti dei Maya; persone reduci da una guerra civile durata più di trentacinque anni che ha distrutto il territorio, soprattutto dopo l'introduzione della tecnica della “terra bruciata” che prevedeva la distruzione di interi villaggi sospettati di appoggiare guerriglieri anti-governativi e l'uccisione arbitraria e indiscriminata di donne, bambini e anziani che venivano gettati in fosse comuni e bruciati.

Senza l'intervento di Slow Food i piccoli produttori non riuscivano ad entrare sul mercato, se non vendendo ai coyotes locali, il che significava vendere il prodotto (ancora sottoforma di ciliegie sulla pianta) ad un prezzo irrisorio creando un guadagno solo per gli intermediari.

È proprio per questo motivo che Slow Food opera nella regione di Huehuetenango dal 2002 per dar vita ad una produzione e un mercato solidi e giusti, che possano ricompensare anche i produttori più piccoli per il loro lavoro. Dopo pochissimo tempo infatti nasce il Presidio del Caffè delle Terre Alte di Huehuetenango, che innesca un processo irreversibile di miglioramento sia della qualità del prodotto, sia dello stile di vita delle popolazioni del dipartimento. Grazie ad un disciplinare di produzione che regola le fasi di raccolta e di essiccazione e vincola i produttori alla tutela del loro territorio; che crea legami solidi tra i vari produttori e fortifica quelli già esistenti nelle cooperative che operano sul territorio; che prevede corsi di formazione per i produttori e le loro famiglie; che stimola la creazione di un consorzio per commercializzare il prodotto finito, gli stessi indigeni hanno sottolineato come in pochi anni le loro condizioni di vita siano cambiate in meglio. Il miglioramento è stato tale che oggi il caffè di Huehuetenango è uno dei più venduti a livello mondiale e il consorzio che si occupa della commercializzazione del prodotto è presente su tutti i mercati del globo, inoltre i piccoli produttori che una volta soffrivano a causa dell'analfabetismo e dell'ignoranza si sono trasformati in individui coscienti del loro operato che vogliono tramandare il loro sapere alle generazioni future.